*Benessere

Benèssere (non com. bèn èssere) s. m. – 1.Stato felice di salute, di forze fisiche e morali: provare un senso di b.; dare un senso di b. generale; le fatiche e gli esercizi che giovano al ben essere corporale (Leopardi). (…)2.Condizione prospera di fortuna, agiatezza: provvedere al b. del popolo; procurare il b. della famiglia; la più sicura maniera di fissare i cittadini nella patria è di aumentare il ben essere relativo di ciascheduno (Beccaria). 

In partic., nell’economia moderna, b. economico (e economia del b., civiltà o società del b.), stato di agiatezza collettiva ottenuto attraverso una larga disponibilità dei beni di consumo e un’equa distribuzione della moneta. Con l’espressione economia del b. si intende anche una corrente di pensiero economico (iniziata in Inghilterra da A. Marshall e A. C. Pigou, e in Italia da V. Pareto e E. Barone) che si è proposta il problema di come influire sull’ordinamento economico per accrescere il benessere di tutti (v. anche welfare, welfare economics e welfare state). 3. Sensazione soggettiva di vita materiale piacevole (…).

Oggi ricorre l’anniversario della fondazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’istituto per la sanità dell’ONU fondato il 22 Luglio del 1946 ed entrato in vigore il 7 aprile del 1948.

Quest’anno abbiamo sentito parlare molto dell’OMS in merito alla pandemia dovuta al Covid-19 in quanto organismo che dovrebbe coordinare e fornire una guida ai Paesi dell’ONU in materia di salute.

L’obiettivo che si è data l’OMS è il raggiungimento, da parte di tutte le popolazioni, del più alto livello possibile di salute, che già appare un’ottima prospettiva a cui tendere. E la cosa ancora più interessante è la definizione che, già nel 1948, è stata scelta per spiegare il concetto di salute, ovvero:

uno stato di totale benessere fisico, mentale e sociale
che non consiste solo in un’assenza di malattia o infermità

La prima cosa che appare evidente in questa definizione è che salute e malattia non sono due vertici di una stessa linea: infatti non sempre l’assenza dell’una sottintende la presenza dell’altra.

Inoltre, l’OMS adotta una visione ampia che intende la salute – e il benessere – come concetti complessi che riguardano la persona nella sua totalità.

Si parla infatti di benessere fisico, che deriva dallo stato di salute dovuto a patologie di origine genetica, dallo stile di vita ma anche dall’accesso alle cure sanitarie; di benessere psicologico, legato alle competenze di accettazione di sé, adattamento, autoefficacia*; e di benessere sociale, che riguarda le condizioni di vita e di lavoro e il contesto socio-economico in cui è inserita la persona.

Poiché l’OMS si pone l’obiettivo di raggiungere il massimo livello di benessere in tutto il mondo è interessante capire se esistono dei modelli di benessere transculturali.

Su questo tema, i ricercatori Diener e Tay (2011) hanno indagato il concetto di benessere soggettivo ovvero la percezione che ognunə ha del suo benessere e che corrisponde alla soddisfazione dei propri bisogni. I due autori hanno dimostrato, utilizzando i parametri descritti dallo psicologo statunitense Abraham Maslow, come la percezione del benessere soggettivo sia applicabile a culture profondamente differenti.

I bisogni descritti nella piramide di Maslow sono organizzati in una piramide che ha alla base i bisogni primari come la necessità di avere cibo, riparo e la possibilità di sentirsi al sicuro; poi ci sono i bisogni psicosociali come il supporto sociale, l’amore, il rispetto e l’orgoglio per ciò che si fa e infine i bisogni di autonomia e autorealizzazione.

Gli autori, inoltre, hanno sottolineato come i bisogni citati devono essere soddisfatti a livello societario e non solo individuale poiché un benessere diffuso rafforza anche il benessere deз singolз

Questa idea di benessere a 360 gradi, proposta dall’OMS, è la stessa che ha ispirato anche i principi del nostro statuto, ed è ciò che crediamo vada incentivato e promosso poiché, nonostante siano passati quasi 80 anni dalla creazione di questa definizione, è ancora difficile intendere il benessere come una dimensione fisica, psichica e sociale.


*autoefficacia: con questo termine Bandura identifica i pensieri delle persone sulle proprie capacità ovvero quanto ognunə percepisce efficaci le proprie capacità.

Fonti:
World Health Organization – https://www.who.int/
De Piccoli N. (2014), Salute e qualità della vita nella società del benessere, Carocci  editore.