*Ansia

ànsia s. f. [dal lat. tardo anxia, der. di anxius «ansioso»]. – 1. Stato di agitazione, di forte apprensione, dovuto a timore, incertezza, attesa di qualcosa: essere, stare in a. per qualcuno, per qualche cosa; (…) Desiderio ardente e tormentoso: a. di gloria; (…) 2. In medicina e psicologia, il particolare stato d’incertezza e di timore, che può riguardare specifici oggetti o eventi oppure non averne alcuno di riconoscibile, e che può essere accompagnato nei casi più gravi da disturbi vasomotorî e da penose sensazioni viscerali (…)

“Ho l’ansia”

Questa è una delle frasi che negli ultimi anni spopola e ha spopolato, tra adulti, bambini, uomini, donne e a volte anche negli animali (anche se non lo esprimono a parole).
Dire di avere l’ansia oscilla da essere un enorme sforzo di consapevolezza sul proprio stare a essere un hashtag perfetto per le foto di Instagram. Alcune persone sembrano addirittura fare a gara a chi ha più ansia.

Ma l’ansia, in realtà, che cos’è?
L’American Psichiatric Association descrive l’ansia come:

“L’anticipazione apprensiva di un pericolo o di un evento negativo futuro, accompagnata da sentimenti di disforia o da sintomi fisici di tensione. Gli elementi esposti al rischio possono appartenere sia al mondo interno che a quello esterno”
(APA, 1994)

Possiamo iniziare a capire, quindi, che l’ansia è un sentimento di preoccupazione che arriva in anticipo rispetto a uno stimolo che viene considerato rischioso.
Il fatto che sia un’emozione anticipatoria la distingue dalla paura. Facciamo un esempio:

Il primo Cactus ha paura di farsi male poiché si trova davanti a un incendio e quindi a un pericolo reale. Il secondo Cactus ha l’ansia, ovvero è preoccupato di potersi far male nell’eventualità che si scateni un incendio.
A volte, poi, queste due emozioni si aggrovigliano tra loro: il cosiddetto attacco d’ansia o attacco di panico è generato da una situazione che crea preoccupazione ma spesso è anche aggravato dall’ansia di provare paura in quella situazione stessa.

Le manifestazioni dell’ansia si presentano sia nel corpo che nella mente attraverso tachicardia, aumento della sudorazione, sensazioni di affaticamento, vertigine o svenimento, brividi di freddo o vampate di calore e in casi più acuti con sensazione di distacco da sé, dalla realtà o paura di morire.

Come altre emozioni, l’ansia ha un carattere adattivo ovvero è funzionale e utile all’essere umano in alcuni momenti.
Esempio: se ho un compito, di qualunque tipo, e mi preoccupo di doverlo fare bene, probabilmente ci metterò dell’impegno che mi permetterà di svolgerlo al meglio.
Tuttavia, se mi preoccupo in modo eccessivo per un compito che devo svolgere probabilmente la mia preoccupazione/ansia mi impedirà di svolgerlo poiché sarò sopraffatto da quell’emozione tanto da non riuscire a compiere anche le azioni più banali.
L’ansia, quindi, se sproporzionata rispetto al rischio e alla gravità del pericolo o se persiste per un periodo troppo lungo, diventa disfunzionale e invalidante, cioè ostacola il nostro comportamento anziché migliorarlo.

Durante il 2020, vista la situazione legata al Covid e al conseguente lockdown, diversi studi hanno indagato l’evoluzione dei disturbi mentali rilevando un aumento delle problematiche legate alla salute mentale sia negli adulti che nei bambini e negli adolescenti, con una netta prevalenza di sintomi di ansia, paura e depressione.

Come abbiamo detto, l’ansia è una preoccupazione legata alla possibilità di trovarsi di fronte a un pericolo e questo pericolo è stato ed è ancora presente nelle vite di tuttз noi. La possibilità di contagiarsi, l’obbligo di restare chiusi a casa, le difficoltà nell’organizzazione del lavoro o della scuola, la mancanza di spazi privati e di momenti di sfogo, questo e altro ancora hanno portato le persone a situazioni difficili da gestire. Il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi ha anche stilato un vademecum su come orientare pensieri ed emozioni derivati dal Covid.

La gestione delle emozioni è una capacità che si sviluppa e si allena nel tempo, ognunə di noi trova le strategie più consone per farlo e le adatta a seconda delle situazioni.
Quando l’ansia diventa persistente e pervade la nostra quotidianità, può svilupparsi un vero e proprio disturbo d’ansia per il quale potrebbe essere necessario un sostegno specialistico che permetta alla persona di non farsi sopraffare da sentimenti di preoccupazione e impotenza.
Per quanto riguarda, invece, dei momenti di maggiore difficoltà o stress quotidiani è possibile gestire delle reazioni di tipo ansioso anche attraverso l’uso di tecniche di rilassamento o meditazione, cercando di organizzare in maniera più puntuale i propri impegni o sfogando l’energia accumulata attraverso l’attività fisica o lo sport.