*Personalità

personalità s. f. [dal lat. tardo personalĭtasatis, der. di personalis «personale1»]. – 1. non com. L’esser personale, tipico, caratteristico di una singola persona – (…) 3. In psicologia, l’insieme di quelle disposizioni e funzioni affettive, volitive e cognitive che si sono progressivamente combinate nel tempo ad opera di fattori genetici, di dinamiche formative e di influenze sociali, fino a costituire una struttura relativamente stabile e integrata riconosciuta dall’individuo come propria, ed espressa di volta in volta nel proprio particolare modo di interagire con l’ambiente, di determinare i proprî scopi, di regolare il proprio comportamento (…)

Test di personalità, personalità spiccata, quella persona ha carattere, personalità: come parola nel linguaggio comune può voler dire tante cose, ma se proviamo a spiegare nello specifico cos’è, non è affatto semplice circoscriverne i contorni.

Per definirla con più chiarezza possiamo immaginarla come un insieme organizzato di modi di essere, di conoscere e di agire che rappresentano il modo peculiare di ogni individuo di interagire e rapportarsi con il mondo.

Più che di concetti, di contenuti, la nostra personalità ci parla di processi, e cioè modi in cui facciamo le cose: quando conosciamo qualcuno di nuovo stiamo in disparte o ci buttiamo a capofitto nella conversazione? Come reagiamo a una notizia triste? Ci piace esprimere le nostre emozioni o tendiamo a tenerle per noi?

La personalità è un insieme articolato, complesso e soprattutto mutevole: per quanto ci sembra di essere sempre perlopiù coerenti negli anni, le nostre esperienze, le nostre scelte e gli influssi dell’ambiente cambiano e mutano le componenti che la caratterizzano, a volte aggiungendo o togliendo modi di fare, pensare e comprendere la realtà circostante e noi stessi.

In psicologia sono stati in molti a indagare questo concetto sviluppando diverse teorie. Una di queste è la teoria dei tratti elaborata da Gordon Allport, psicologo statunitense che descrisse la personalità come

un’organizzazione dinamica, cioè in continuo movimento, in rapporto con l’ambiente sociale e influenzata da fattori biologici e psicologici.

Secondo Allport i tratti di personalità sono delle caratteristiche stabili dell’individuo che rendono coerente il suo comportamento e le sue modalità di azione.

McCrae e Costa hanno sviluppato una teoria che descrive i 5 fattori fondanti della personalità, i famosi (in psicologia!) BIG FIVE. Ogni persona possiede una certa quantità di queste caratteristiche che, mescolate tra loro, creano la sua personalità.
I tratti individuati sono:

  • estroversione: la predilezione per le relazioni interpersonali, la loro qualità e intensità;
  • gradevolezza: l’empatia, la cortesia, la fiducia e la cura verso l’altro;
  • coscienziosità: il senso del dovere, l’autodisciplina, la diligenza;
  • stabilità emotiva: la sicurezza, la calma, la capacità di gestire lo stress preservando il proprio equilibrio;
    (Sul quinto fattore non vi è accordo totale perciò viene denominato in modi differenti)
  • cultura o intelletto o apertura all’esperienza: la fantasia, l’originalità, la creatività e la curiosità.

Uno degli strumenti più diffusi e utilizzati in psicologia per la valutazione della personalità è l’MMPI-2 di Hataway e McLinley, un questionario composto da ben 576 domande (!) che permettono, visto il loro numero abbondante, di indagare diversi aspetti della personalità.
Un altro test utilizzato è il famoso Rorschach che utilizza invece un metodo proiettivo ovvero indaga i pensieri e le idee che un individuo proietta e collega a una serie di immagini che gli vengono proposte. Attraverso una classificazione puntuale delle risposte, anche questo test può dare delle indicazioni sulla personalità di unə individuə.
L’utilizzo di questi strumenti permette allз professionistз, insieme ad altri metodi come il colloquio clinico, di indagare la personalità ed eventualmente diagnosticare un disturbo di personalità. Questo concetto è stato ampiamente sviluppato dal Dottor Otto Kernberg che ha classificato i disturbi di personalità in base alla loro gravità (ma per questo vi rimandiamo a un’altra puntata!).

Che sia un test di personalità, come quello ora molto popolare di 16 Personalities, o una diagnosi della personalità, non dobbiamo cadere in tentazione di appioppare a qualcunə o a noi stessз un’etichetta rigida perché essa – per quanto possa essere comoda in certi contesti in cui è necessario semplificare o essere messa semplicemente per gioco – non può descrivere la totalità di una persona!
Tramite la personalità interagiamo con il mondo attraverso le nostre risposte pronte all’uso, formate in base a quello che abbiamo vissuto e che ci vengono più spontanee: il nostro biglietto da visita per il mondo e insieme anche la legenda per decifrarlo.

Le esperienze positive possono plasmare la nostra personalità tanto quanto traumi e sofferenze: non esistono buone o cattive personalità, tutte hanno avuto senso almeno nel momento in cui si sono formate per adattarsi all’ambiente circostante. Sta a noi, però, capire quando certe parti della nostra personalità non servono più e anzi possono arrecare sofferenza a noi e a chi ci sta intorno e magari provare a metterle in discussione, limarle e modificarle. Un lavoro mica da poco! Ma che naturalmente facciamo ogni giorno e per il quale non dobbiamo vergognarci di poter, a volte, aver bisogno di un aiuto esterno.

Fonte: Lingiardi, La personalità e i suoi disturbi (2011).