#05 Freed from desire

Noi non sappiamo ciò che vogliamo ma siamo pronti a mordere qualcuno per ottenerlo
Will Rogers 

Gala – Freed from desire

La newsletter di Cactus nasce dal desiderio di condividere le nostre riflessioni ma anche di integrarle con quelle che ci arrivano dall’esterno. Vi ringraziamo per i contributi che generosamente ci state inviando e vi proponiamo quello di Valeria che ci ha ispirato per questo numero.

Cactus

“Mentre attraversavo una Torino insolita, deserta e vuota mi sono detta che è stato bello poter desiderare e stare nella dimensione del piacere insieme ad un paziente, sognare qualcosa che non c’è e regalarcelo a vicenda. Con il coronavirus sentiremo sì delle mancanze ma chi lo sa non sia la strada utile per ritornare a desiderare la dimensione del piacere.”
Link al testo integrale.

Non ricordo quando per la prima volta ho sentito che paura e desiderio sono collegati.
Mi ricordo dove, la mia scuola, dove tanti pezzi unendosi prendono forma.

Mi ricordo quanto mi ha colpito, come mi ha colpito.

Un iceberg si è staccato e io sono il mare. Il tonfo che fa subito è gran cosa, ma sono le onde che fanno davvero impressione: percorrono tutto l’oceano, magari lente, ma non ne risparmiano un centimetro.

Presto o tardi l’effetto arriva ovunque.

Paura e desiderio sono facce della stessa medaglia.

Ma che vuol dire? Il mio cervello si è domandato, e così ho cominciato a ragionare.
Il tonfo è forte, per un attimo mi scordo che sono il mare, che non può farmi male: penso solo a proteggermi.
Comincio a spiegare, mi spiego, mi distraggo, mi compiaccio del mio elucubrare.

A livello neurobiologico, paura e desiderio condividono gran parte dei circuiti neurali.

Scientificamente fila, ha senso: che sollievo, penso, questa informazione ha superato il test.
La mente si placa, è soddisfatta, le onde continuano a viaggiare.

Non puoi sentire il desiderio, se non sai permetterti la paura.

Ma io non sento mai paura, ne faccio un gran vanto.

Com’è possibile che possa aver mentito così tanto a me stesso?
Agli altri sì: già fatto.

Certo però che è da tempo che mi interrogo che ogni volta che vado verso qualcosa, qualcuno che mi piace, mi attrae, ogni volta che sono coinvolto, nell’intimità, proprio quando sento l’emozione crescere mi blocco o me ne vado.
O divento stronzo.
Cosa fanno gli animali quando hanno paura, pensa cretino è roba che hai studiato, allora che fanno si fingono morti, scappano oppure aggrediscono. Sì, sì giusto così. Non me ne vogliate male e non ridete di me: quando vado in ansia divento deficiente.

Paura e desiderio sono le emozioni che fanno muovere: l’una allontana, l’altra attrae.

La paura è una gran brutta bestia: trattieni il respiro, tendi i muscoli, i sensi si focalizzano sul pericolo, il corpo si anestetizza. Le mani sudano. Non è un granché per muoversi liberi nel mondo.
Com’era quella immaginetta che ho letto su Facebook? “Il coraggio è l’ansia sostenuta dalla paura”.
E l’ansia è la paura della paura quindi…
Ho deciso che sarei diventato  coraggioso, e che di lì in avanti il desiderio sarebbe stato la mia guida.

Proposito difficile da attuare, ci sono ostacoli e fregature. Innanzitutto, ora sento la paura e spesso continuo a darle ascolto.
Del resto non ha sempre torto.
E poi farsi guidare dal desiderio è una gran responsabilità, devi ascoltare te stesso e l’altro di fronte a te, il meglio che puoi! Non è un cammino facile.

Però ne vale la pena. Le onde continuano a solcare il mare, indietro non si vuol tornare.

Larsen

“Il desiderio
è la cosa più importante
è l’emozione del presente
è l’esser vivi in tutto ciò che si può fare
non solo nell’amore”

Giorgio Gaber – Il desiderio